La pratica della mindfulness nello sport per vincere!
Fino a qualche anno fa all’interno della psicologia dello sport venivano utilizzati programmi di terapia cognitivo-comportamentale che servivano a potenziare l’autocontrollo rispetto a pensieri ed emozioni che avrebbero potuto inibire la performance. Recentemente invece, sempre di più, si sta cercando di introdurre programmi basati sulla mindfulness e sull’accettazione.
Cos’è la mindfulness? La parola mindfulness, in italiano consapevolezza, traduce il termine Vipassana, il nome in lingua pali di un’antica tecnica di meditazione buddista. Attraverso l’utilizzo della mindfulness nello sport, l’atleta troverebbe un modo per affrontare gli ostacoli interiori al raggiungimento del risultato.
Per dimostrare l’efficacia degli interventi di mindfulness sugli atleti bisogna comprendere meglio cosa sia la performance ad alti livelli. Essa può essere compromessa da alcuni fattori psicologici, ad esempio le aspettative irrealistiche determinate da una personalità perfezionistica o problematica, oppure l’ansia da competizione, il timore di sbagliare, la tensione percepita, i problemi relazionali, le difficoltà di vita… tutti elementi che abbassano la performance.
Uno degli effetti della mindfulness è proprio quello di modificare il modo con cui le persone si relazionano ai propri stati interni intesi come pensieri ed emozioni.
Gli atleti con maggior pratica mindfulness infatti sembrano avere un maggior livello di strumenti psicologici, che agirebbero come mediatori tra la mindfulness e la performance finale.
In particolare parliamo di attenzione, perché la Mindfulness migliora l’attenzione e le abilità percettive e cognitive. Gli atleti si distraggono di meno, sono più capaci di controllare la loro attenzione, di concentrarsi e di direzionare l’azione sull’obiettivo. Se l’attenzione non si disperde su contenuti irrilevanti, c’è una maggior lucidità e quindi efficacia nell’ottenere il risultato migliore; ma anche di attitudine, cioè di atteggiamento della pratica di consapevolezza: gli atleti accettano una discrepanza di prestazioni (prestazioni inaspettate e prestazioni inattese) non mettendo in atto delle risposte reattive che incidano sulle loro abilità motorie.
Inoltre la mindfulness aumenta la chiarezza circa la propria vita interiore: insegna infatti a vedere con chiarezza i nostri movimenti interiori e a essere meno reattivi in presenza di emozioni negative.
Negli ultimi dieci anni sono stati sviluppati dei programmi di training basati sulla mindfulness e sono stati compiute una serie di ricerche sugli atleti per testarne l’efficacia in modo più rigoroso.