Atletica, Filippo Tortu entra nella Storia…
… e lo fa a modo suo, con l’umiltà e la semplicità che lo contraddistinguono, ringraziando il padre allenatore e tutto lo staff, con la sua tranquillità d’animo che da sempre lo rende uno straordinario campione, in pista, nello studio e nella vita.
Filippo Tortu a Madrid, sulla pista dello stadio Moratalaz, abbatte il muro dei 10 secondi nei 100 metri: 9.99 (vento +0.2), è il terzo europeo bianco che ci riesce dopo il francese Christophe Lemaitre (9.98 nel 2010, poi ritoccato a 9.92 nel 2011) e l’azero con passaporto turco Ramil Guliyev (9.97 nel 2017). Ma soprattutto, il nostro studente atleta, tra parentesi fresco di esami, batte un record italiano che resisteva dal 4 settembre 1979!
Badate bene, non un primato qualunque: lo aveva infatti stabilito il suo mito Pietro Mennea, al cui nome ed esempio è intitolata la nostra borsa di studio, (allora fu anche record europeo) nell’altitudine di Città del Messico.
“Sono contentissimo, per me, per l’atletica italiana, per mio padre e per tutti quelli che mi hanno sostenuto – le prime parole di Filippo – Sapevo di potercela fare, per me il record di Mennea è sempre rimasto un sogno da quando ero bambino e adesso sono veramente felice. Devo ringraziare tutti quelli che sono venuti qui, che ci credevano forse anche più di me”.
Crolla una barriera che sembrava inarrivabile, dunque, il mitico 10”01 stabilito da Mennea a Città del Messico nel 1979, un risultato che all’epoca non suscitò il clamore che avrebbe meritato per un motivo semplicissimo: lo stesso Mennea lo oscurò pochi giorni dopo alle Universiadi, consegnandosi alla leggenda con quel 19.72 che a lungo fu record mondiale dei 200 metri. E anche nei 200 ora aspettiamo Filippo, certi che con la sua solita semplicità farà del suo meglio, come negli studi, come sempre nella vita.