Uno contro uno: il pallavolista Riccardo Milano si racconta a Radio Luiss
Ha appena compiuto diciotto anni, ma di esperienza nella pallavolo ne ha tanta. E anche di livello: Riccardo Milano, giocatore del Team Volley AS Luiss Probios, ha calcato campi importanti e vestito la maglia della Nazionale giovanile. Ce ne ha parlato nella quinta puntata di Uno contro Uno.
Riccardo, raccontaci come è nato il tuo amore per la pallavolo.
Io ho praticato tutti gli sport, soprattutto calcio. Poi, ho avuto qualche problema fisico durante la crescita e mi hanno consigliato di cambiare. E, infatti, a dodici anni ho iniziato a giocare a pallavolo in una piccola società a Gioia del Colle, in Puglia, dove sono nato e cresciuto.
La tua è stata una escalation in brevissimo tempo, vero?
Sì. Sono stato chiamato subito nella selezione provinciale e poi in quella regionale. Nella stagione successiva, ho firmato per il Castellana Grotte, da tutti riconosciuto come uno dei migliori settori giovanili. Il primo campionato che ho disputato con la maglia della Materdomini è stato quello di Serie D. Ci è servito come palestra per preparare le finali nazionali della nostra categoria. Ogni anno siamo saliti di livello: Serie C e Serie B nelle stagioni successive. Grazie alla visibilità che mi ha dato Castellana, sono stato convocato al Torneo delle Regioni e siamo arrivati secondi dietro alla Lombardia.
E poi è arrivata la convocazione in Nazionale Under: che emozione è stata?
Una grande emozione. Ho iniziato con la Nazionale Allievi, abbiamo passato un’estate intera ad allenarci fino all’inizio della scuola. Ci siamo poi incontrati di nuovo a Natale per un torneo in Portogallo, a Oporto. Le squadre affrontate erano delle vere e proprie armate, alcune facevano della forza fisica la loro arma principale. Ma noi con la tecnica siamo riusciti a battere tutti, vincendo il torneo contro la Francia. Questo ci ha permesso di partecipare all’Europeo di categoria.
E come è andato?
Non abbiamo vinto, ma siamo stati comunque competitivi: l’esperienza europea è stata bellissima.
Quando è nata la possibilità di entrare in Luiss?
Questa estate ho deciso di mettere da parte l’impegno sportivo, anche se mi piace definirlo un ridimensionamento, e concentrarmi maggiormente sullo studio. Questo perché io non sono molto alto, e quindi non potevo ambire a grandissimi palcoscenici.
Il cambiamento si è sentito?
Certo, è stato notevole: l’anno scorso mi allenavo cinque volte a settimana più la partita al sabato, quest’anno invece facciamo solo due allenamenti. Penso di aver scelto l’opzione migliore per il mio futuro, in primis accademico e poi sportivo.
Che corso hai scelto?
Studio “Management and Computer Science”, un corso in inglese abbastanza nuovo all’interno dell’Università: è molto stimolante e interessante.
Qual è il tuo rapporto con lo studio?
Diciamo che alle superiori, avendo fatto io la primina, ho sempre dovuto galoppare parecchio per stare al passo degli altri. Ho frequentato un liceo scientifico, a scuola avevo delle agevolazioni essendo uno studente-atleta, però son sempre stato bravo. Alla maturità ho fatto un exploit e ho preso 95.