Andrea Tartaro, il pallanuotista napoletano neo-dottore in Economia e Management
Napoletano verace, classe 2001, Andrea Tartaro si è trasferito nella Capitale appositamente per seguire la sua carriera accademica in Luiss senza rinunciare alla sua grande passione: la pallanuoto
Hai appena conseguito una laurea in Economia e Management presso la Luiss: che percorso hai intrapreso per raggiungere questo traguardo? In che modo sei riuscito a conciliare studio e attività agonistica?
In primis vorrei ringraziare la mia famiglia perché è sempre al mio fianco ed è la fortuna immensa che ho. È stato un percorso impegnativo e molto stimolante che ha implicato molti cambiamenti nelle mie abitudini di vita. Mi sono trasferito in un’altra città – sono nato a Napoli e sono arrivato a Roma -, ho lasciato la mia società sportiva di sempre e affrontato tutti i giorni i sacrifici necessari per conciliare l’impegno sportivo – doppie sedute di allenamento, partite di campionato di Serie A ed i raduni e le competizioni con la nazionale – con i pressanti impegni universitari che la Luiss richiede. Tutto questo mi ha stimolato ad impegnarmi sempre di più.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi in vasca e fuori? Dopo la laurea proseguirai con gli studi?
Il percorso di studi che ho intrapreso mi appassiona particolarmente e la mia prospettiva attuale è quella di acquisire un livello professionale che mi consentirà di realizzare il desiderio di lavorare nell’ambito sportivo con ruoli di carattere manageriale e gestionale, perché ritengo che lo sport non sia secondario, ma anzi un settore in cui le istituzioni dovrebbero investire. Ho iniziato a settembre la laurea magistrale in Marketing, sempre in Luiss. Un indirizzo di fondamentale importanza all’interno delle aziende. D’altra parte non riuscirei ad immaginare la mia vita senza la pallanuoto. Lo sport oggi giorno mi stimola a dare di più: ogni singolo allenamento mi spinge a fare meglio. Attualmente gli obbiettivi di squadra con la mia società sono quelli di una rapida salvezza nel massimo campionato di seria a1. Quelli individuali – essendo napoletano sono un po’ scaramantico – preferisco non rivelarli, ma sicuramente spero di avere una crescita costante, dando sempre il massimo e, perché no? Divertendomi. Non ti nascondo poi che per le Universiadi di quest’anno mi piacerebbe poter rappresentare di nuovo la mia nazione e, per la prima volta, anche la mia università.
La dual career qui in Italia sembra ancora appannaggio di poche realtà: hai incontrato nella tua carriera agonistica ragazzi che hanno dovuto rinunciare alla pallanuoto o alla formazione universitaria?
In Italia lo sport è ancora anni luce dietro al resto del mondo: basti pensare al modello americano dei college. Nella mia tesi ho affrontato questa tematica perché lo sport ti offre, oltre alla buona forma fisica, insegnamenti e valori che sono fondamentali nella vita di tutti i giorni e per essere cittadini migliori. La Luiss è una delle poche, se non l’unica università italiana, che offre un programma speciale per noi studenti-atleti, con tutor, borse di studio, agevolazione per il calendario degli esami, ecc.. Ahimè, ne conosco tanti di miei amici/ex compagni di squadra che hanno dovuto sacrificare lo sport per il lavoro o lo studio e non ti nascondo che qualche volta ero in procinto di cedere anche io. Per questo mi ritengo fortunato di essere uno studente Luiss che ha la possibilità di partecipare a questo programma: conseguire la triennale in regola non è stato assolutamente facile, soprattutto se in contemporanea hai un impegno sportivo agonistico. Ma se ti poni un obiettivo devi cercare di perseguirlo dando tutto te stesso per raggiungerlo.
Tu come sei arrivato in Luiss? Come descriveresti l’ambiente accademico in poche parole?
La Luiss è fantastica da ogni punto di vista, come la città di Roma in generale. Il campus che abbiamo a nostra disposizione, uno tra i più belli d’Europa, ci offre così tante agevolazioni che ci permettono di affrontare il carico scolastico nel migliore dei modi. Frequentando l’università ho avuto modo di conoscere tanti ragazzi e ragazze che sono diventati amici. Ma soprattutto ho trovato un’altissima qualità dei docenti che ogni giorno ci impartiscono lezioni utili anche per affrontare il mondo del lavoro e non solo ai fini del superamento dell’esame.
Scendere in vasca con i tuoi compagni di squadra da Dottore, che effetto farà?
Nello spogliatoio già ci sono state le prime battute sul “dottore”, ma a parte gli scherzi, quando indosso il costume e la calottina mi dimentico tutto e cerco di dare il massimo per i miei compagni. Come quando sono tra i banchi e devo dimenticare la pallanuoto.