Atleta, Studente e Papà: La Vita di Federico Pellegrino, il nostro Campione di Sci Di Fondo
Come riesci a conciliare il tuo impegno sportivo di alto livello universitario in Economia e Management alla Luiss, considerando anche che sei diventato papà da poco, e che ti occupi di sport ad alto livello per lavoro?
Non è facile riuscire a gestire tutto. Bisogna fare sicuramente dei grandi sacrifici e delle scelte. Ho scelto di iniziare questo percorso di studi perché voglio pensare a un futuro sia all’interno del mondo dello sport sia al di fuori, arricchito da competenze che questo percorso mi sta dando e mi darà.
Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a intraprendere questo progetto?
Dal 2021 faccio parte della Commissione Atleti del CONI. Uno degli obiettivi principali è dare sempre più possibilità agli atleti di intraprendere un percorso di carriera. Mi sono quindi chiesto: perché non posso essere anch’io uno di questi atleti, anche se non ho più vent’anni?
I tempi del liceo sono ormai un lontano ricordo. Il Luiss Sport Program offre una grande opportunità: mi sono lanciato in questo progetto, consapevole dell’impegno richiesto ma anche delle soddisfazioni che porta. Poco fa ho passato un esame: la soddisfazione non è paragonabile a quella di tagliare il traguardo di una gara, ma ci si avvicina.
Ci sono competenze specifiche che hai acquisito durante gli studi e che ti aiutano anche come atleta e viceversa?
Essere atleta di alto livello implica sviluppare qualità come concentrazione, impegno e organizzazione. Queste stesse qualità si possono imparare e migliorare anche con lo studio. Penso che il periodo del liceo sia stato fondamentale per la mia carriera da atleta, perché lì ho imparato a gestire il mio tempo, a focalizzarmi sulle cose importanti e a evitare di perdere tempo.
Ora, da ultratrentenne, torno a studiare. Con una carriera da atleta ormai consolidata e un metodo collaudato, dedicare tempo allo studio e all’organizzazione è utile. Mi isolo dal resto del mondo per qualche ora al giorno, concentrandomi al massimo per esprimermi al meglio non solo con le gambe, ma anche con le parole e i pensieri.
Quali sono i tuoi principali obiettivi per il futuro, sia come atleta di sci di fondo che come futuro economista?
Guardando al futuro, ci sono ancora molte soddisfazioni da raggiungere. Nel campo sportivo, i Mondiali di Trondheim a febbraio-marzo 2025 in Norvegia rappresentano un’importante sfida. Inoltre, le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 offrono un’enorme opportunità per gli sportivi italiani. Non ho ancora deciso se la mia carriera da atleta arriverà fino a lì, ma se gambe e testa saranno in forma, sarà un’opportunità da cogliere.
Dal punto di vista universitario, questo percorso di studi economici mi sta piacendo sempre di più. Voglio continuare a impegnarmi per acquisire quante più competenze possibili da portare nel mondo del lavoro. Non so cosa mi riserva il futuro, ma spero che queste competenze mi garantiscano solidità professionale, sia che rimanga nel mondo dello sport sia che ne esca. Credo che sia essenziale per tornare a casa alla fine della giornata stanco ma felice, trasmettendo la voglia di vivere felici, soprattutto a mio figlio e a chi mi sta vicino.