L’importanza della preparazione estiva per gli studenti atleti
Per chi fa sport, pur avendo terminato il proprio campionato, l’estate rappresenta l’inizio dell’incubo stagionale: la preparazione estiva.
Questa ha infatti tutti gli ingredienti per essere un vero e proprio incubo: fa caldo come non mai, i carichi sono estremamene alti e stancanti e spesso è prevista la doppia seduta di allenamento dove il pallone lo si vede giusto a fine allenamento, non ci sono partite, se non qualche sporadica amichevole. Inoltre, da non dimenticare, tutti gli amici e i coetanei degli atleti passano le proprie giornate al mare e a nutristi di ogni tipo di cibo senza fare alcun tipo di sforzo fisico o una dieta.
Tuttavia è proprio nel periodo estivo che gli atleti rafforzano i muscoli caricandosi così di un’energia che si ritroveranno fino alla fine del campionato.
Migliore sarà l’allenamento in questo periodo, maggiori saranno i vantaggi durante tutta la stagione.
Negli ultimi anni i metodi e le tecniche di allenamento sono continuamente in continua evoluzione e la preparazione pre-campionato è uno degli aspetti più criticati. Fin dai suoi esordi, negli anni settanta, è sempre stata vista come una prerogativa imprescindibile, eseguita bene o male con le stesse modalità da tutte le squadre. Di recente invece è oggetto di critiche, perché questo eccessivo bisogno di rafforzamento muscolare sembra essere un modello un po’ superato. Pare infatti incidere negativamente sulla salute degli atleti aumentando il rischio di infortuni. Inoltre è poco specifica, in quanto non replica esattamente le condizioni di gara, e le sedute sono troppo ravvicinate, non consentendo così un recupero ottimale. È bene infatti sapere che è proprio durante il riposo che migliora lo sviluppo del muscolo.
Si sta quindi cercando di specificare il più possibile gli allenamenti estivi, sdoganando quel “diktat” secondo cui preparazione = solo fatica.
Ogni preparazione che si rispetti ha due tipi di obiettivi: nel breve e nel lungo termine.
Aumentare la massa muscolare eliminando la magra è un esempio di breve. Prevenire gli infortuni, aumentare la soglia anaerobica e la potenza aerobica sono obiettivi più a lungo termine.
Sicuramente nel futuro prossimo verranno sperimentati nuovi metodi e mezzi che tenderanno a rendere più fluida e meno noiosa la parte preparatoria al campionato. Oggi però, se fatta con l’intelligenza di capire le esigenze e le specificità di ogni atleta, rapportate al proprio fisico e al proprio sport, è difficile immaginare di arrivare a settembre senza preparazione senza avere una giusta dose di: resistenza ( le fibre rosse si esaurirebbero troppo presto), o di velocità (quelle bianche verrebbero attivate troppo presto), o di forza ( indispensabile per raggiungere la giusta potenza e sostenere i carichi degli impegni annuali) o di componente metabolica, visto che altrimenti non si riuscirebbe ad avere il fiato per arrivare fino in fondo, o infine un buon grado di mobilità articolare.
- Forza: i muscoli sono costituti da fibre muscolari di tre tipi: lente, intermedie e veloci. L’obiettivo di ogni atleta è avere il massimo trofismo muscolare possibile, così da esprimere in gara i più alti valori di potenza, dare stabilità alle articolazioni e prevenire gli infortuni. Come detto sopra è pero necessaria un congruo riposo per far sì che tutte le fibre possano trofizzarsi al meglio. Per questo motivo la palestra ha un ruolo fondamentale durante la preparazione.
- Resistenza: viene allenata mediante la stimolazione delle fibre lente o rosse, che sono quelle che avendo una soglia più bassa di attivazione, vengono reclutate per prime e poiché sono ricche di gruppi –eme ai quali si lega l’ossigeno consentono di effettuare uno sforzo per una maggiore durata, tipico ad esempio dei maratoneti.
Un allenamento quale una corsa continua di 60-90 minuti ad un basso livello della Scala di Borg è specifico per allenare queste fibre, abituando il sistema nervoso a reclutarne il più possibile, così da evitare che arrivi il senso di fatica. - Velocità: la “Soglia anaerobica” è quel valore oltre il quale vengono reclutate le fibre veloci o bianche. Infatti queste a differenza di quelle rosse hanno un coefficiente di attivazione molto più alto, ovvero quando vengono raggiunte le velocità più elevate se non addirittura massime, come ad esempio nelle gare dei 100 o 200m di atletica.
Fare esercizi quali le ripetute su 100 m o delle corse intervallate nelle quali si cerca di raggiungere la velocità massima farà sì che in gara queste fibre vengano reclutate più velocemente ma soprattutto per una maggiore durata, che è già scarsa di natura. - Componente Metabolica: si definisce Potenza Aerobica (VO2max) la capacità di produrre prolungatamente energia con un approvvigionamento continuo dell’ossigeno rilasciato dal sistema circolatorio. Questa viene definita glicolisi aerobica e si verifica a livello dei mitocondri che a loro volta producono ATP che genera per l’appunto energia.
Nel periodo pre-campionato è importante allenare la corsa per far sì che venga sollecitata la via metabolica ad aumentare la produzione di ATP sotto sforzo, cosicché durante la stagione il fisico sia abituato a fornirne ai livelli necessari ritardando così il senso di fatica. - Mobilità Articolare: fare esercizi di stretching e di mobilità permette alle articolazioni di raggiungere la loro massima mobilità così da migliorare la coordinazione e il movimento generale, evitando così gli infortuni.
La preparazione atletica è vero è un incubo, ma è il punto di partenza per raggiungere il vostro obiettivo, il vostro sogno.

