Il Team Rugby AS Luiss torna in mischia
Sabato 7 dicembre 2019: è questa la data che ha segnato la rinascita rugbistica dell’Associazione Sportiva Luiss. I ragazzi allenati da Giampietro Granatelli, a tre mesi di distanza dalla formazione della squadra, hanno affrontato con coraggio e determinazione il loro primo impegno stagionale. L’occasione è stata affascinante: un torneo quadrangolare di rugby a sette contro le selezioni di Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre presso il Centro Universitario Sportivo di Roma. Un contesto, quello del CUS, che trasuda storia. Infatti, a partire dall’inaugurazione negli anni novanta, sul manto erboso dell’impianto di Tor di Quinto sono andate in scena una lunga serie di battaglie. Qui i giovani tesserati della polisportiva universitaria romana sorta nel secondo dopoguerra, proiettandosi ai vertici del rugby italiano, hanno cullato il sogno di potersi imporre a livello nazionale. Qui, in una splendida mattinata autunnale, benedetta dal bacio di un sole gigante, è ripartito il viaggio della palla ovale luissina.
Una realtà in divenire affidata alla guida tecnica di un uomo dallo sguardo limpido e sincero al pari delle sue idee: “Dobbiamo gettare le basi per il futuro. Quello di oggi dovrà essere il principio di un percorso che ci possa portare a strutturare una squadra capace di iscriversi ad un campionato di C2. Il primo obiettivo che ci siamo posti è questo”. Coach Granatelli, che si divide tra la panchina del Civitavecchia in Serie A e quella dell’Ateneo intitolato a Guido Carli, è un autentico uomo di campo. Pragmatico e leale, viaggia sulla stessa lunghezza d’onda dei suoi giocatori-studenti. L’intesa è evidente sin dalle primissime battute di questa intensa giornata. La sinergia tra l’allenatore e il suo capitano poi appare inscalfibile. Connor Treacy, classe 1996, nato e cresciuto a Padova. Sangue irlandese nelle vene. È lui il leader del gruppo. Studente di management, vanta un passato di ampio respiro nelle giovanili della Valsugana Rugby e un’importante esperienza nel rugby team dell’Exeter College maturata in Erasmus. Ma ciò che colpisce più di qualsiasi altra cosa è la passione viscerale che nutre per lo sport che lo ha formato sin da bambino. Le chiavi dello spogliatoio sono saldamente nelle sue mani. Ed è proprio lì che Treacy, immerso nella sacralità sportiva di quel luogo, ha consegnato la maglia da gioco a ciascun compagno prima dell’inizio del valzer di incontri. Un rito rigoroso e commovente, degno di una religione laica quale il rugby, eseguito assieme a Roberto Tagle. Campano, classe 1993, studente di Amministrazione, Finanza e Controllo. Tagle, che annovera un passato nelle giovanili dell’Amatori Napoli Rugby, è il vicecapitano dell’AS Luiss. Sono loro a tenere serrati i ranghi. Sono loro a suonare la carica.
Verso le dieci è arrivato il tempo dell’azione: quattordici minuti la durata delle partite. Dopo la prima sfida tra Sapienza e Tor Vergata, finita 32-22 per la squadra allenata da Diego Varani e Michela Tondinelli, il campo è toccato finalmente ai biancoblu. Nonostante la naturale trepidazione per il grande esordio, i ragazzi di viale Romania si sono fatti trovare prontissimi di fronte ai propri avversari di Roma Tre. Nel giro di pochi minuti, l’Ateneo di via Ostiense è stato travolto da tre mete luissine. Le azioni che hanno portato ai punti sono nate tutte sulle corsie laterali soprattutto grazie all’intraprendenza del duo Andrea Longhi-Lorenzo Moccia. Il primo, ex Lazio Rugby, si è dimostrato solido e affidabile mentre il secondo, ex Primavera Rugby, in occasione della terza meta da lui messa a segno, ha sfoggiato un’elegante corsa a dir poco letale. Oltre ad un passo rimarchevole, da lì in poi il numero 11 non ha fatto altro che mettere in mostra il repertorio di qualità tecniche di cui dispone. Da sottolineare l’aggressività sui punti d’incontro da parte di tutti i giocatori della Luiss fino alla meta di Roma Tre arrivata dopo una prolungata azione d’attacco. 17-5 all’intervallo. L’inizio del secondo tempo ha visto i ragazzi di coach Stefano Scarsella subito all’attacco con una mischia ordinata dentro la linea dei 22 luissina. Retto l’urto con una buona difesa e forti del provvidenziale recupero palla firmato dal numero 9 turco Can Ozdoganci, la Luiss ha ribaltato il campo con una serie di fasi ben giocate da una parte all’altra del rettangolo verde. Buone mani che hanno permesso ai luissini di andare nuovamente in meta suggellando il 32-5 finale.
Nella partita seguente la Luiss è rimasta al proprio posto per sfidare Tor Vergata. I biancoverdi, guidati da Gianluca Giglio, beneficiando di un fraseggio insistito a ridosso della linea di meta, scaturito da una mischia ordinata vinta, hanno conquistato immediatamente punti. I luissini, dopo il colpo subito, hanno reagito con grande decisione. Un aspetto che ha lasciato soddisfatto coach Granatelli, molto attivo a bordocampo nel dare consigli ai suoi, specialmente a coloro i quali si sono approcciati a questa disciplina da poco tempo. La reazione perentoria dei biancoblu si è quindi trasformata in un’offensiva che, a suon di sfondamenti nei 22 avversari, si è conclusa con una meta sotto i pali. 7-7 all’intervallo. La ripresa del gioco ha visto una Luiss dal piglio arrembante: con una mischia ordinata in “zona calda”, è nata l’azione che ha portato alla terza meta dell’incontro marcata in tuffo. Ciò che è successo immediatamente dopo merita una menzione speciale: Roberto Tagle, colpito violentemente sul collo all’altezza del centrocampo da un involontario calcio avversario, perde conoscenza per qualche istante. Soccorso dai suoi compagni, Tagle viene portato sulle sue gambe fuori dal campo e quindi affidato alle cure del medico. Alcuni ragazzi rimangono impressionati da quanto accaduto ed è qui che interviene capitan Treacy chiamando tutti i suoi a raccolta in un emozionante huddle vicino alla panchina. Etica ed estetica: la magia del rugby. Ripreso il gioco, Tor Vergata ha tenuto il pallino dell’incontro. La Luiss però ha resistito ai plurimi attacchi biancoverdi grazie a una strenua difesa, assicurandosi la vittoria. 14-7 il finale.
Dopo la sfida tra Sapienza e Roma Tre, conclusasi con un tombale 45-0, è giunto il momento del match più atteso: Sapienza versus Luiss. L’inizio è stato un susseguirsi di placcaggi da una parte e dall’altra. Il gioco luissino, sull’asse Treacy-Moccia-Raineri, è poi apparso in crescita. Ma proprio quando per i biancoblu le cose sembravano andare nella giusta direzione, i ragazzi con la maglia amaranto, approfittando di due disattenzioni difensive dei loro avversari sull’out di sinistra, hanno segnato un paio di mete fotocopia. La reazione della Luiss è stata immediata: la meta di Moccia, una furia sulle fasce, ha infatti accorciato la distanza nel punteggio tra le due compagini. 14-7 all’intervallo. Nella seconda frazione la Luiss è ripartita all’attacco ma, complice una difesa molto alta e sfilacciata, dopo appena 3 minuti è stata nuovamente trafitta da un’incursione della Sapienza. I ragazzi di viale Romania però non si sono abbattuti, continuando a giocare in maniera propositiva. Ed è proprio a questo punto della contesa che è stata realizzata una delle migliori giocate della giornata: Can Ozdoganci, studente erasmus di economics and finance, dopo uno splendido recupero del pallone, si è inventato un passaggio “in the pocket” di rara bellezza per il marchigiano Mattia Ripiani. Il numero 14, iniziato alla mistica del rugby appena 3 mesi fa, ha quindi protetto coraggiosamente il pallone dall’assalto amaranto e con una corsa mozzafiato in solitaria è andato a schiacciare in meta. Sommerso dalla felicità dei compagni, Ripiani ha quindi ringraziato un emozionato coach Granatelli con una bella stretta di mano, seguita da un abbraccio. Good times. Il contrattacco dei sapientini non si è fatto attendere: sfruttando l’ennesimo buco difensivo a tinte biancoblu, i ragazzi guidati da Varani e Tondinelli hanno chiuso l’incontro con un’ultima meta. 33-12 il finale.
Nell’ultimo incontro, Tor Vergata ha travolto Roma Tre con un punteggio barbaro di 50-5. Il torneo ha dunque visto vincitrice la Sapienza. La squadra gestita dal manager Federico Alverà ha dimostrato sul campo di essere tecnicamente superiore alle altre. La Luiss ha messo in mostra ottimi spunti. I presupposti per togliersi belle soddisfazioni ci sono ma la strada è appena iniziata. Il tempo ci dirà se, alla rinascita di cui siamo stati testimoni, seguiranno crescita e successi.