Calcio Eccellenza, Capitan Maestrelli vince il “Premio di Laurea Carlo Federico Benedizione”
Classe ’95, Tommaso Maestrelli è il capitano di Calcio Eccellenza, squadra per la quale gioca nel ruolo di centrocampista dal 2017. Nipote dell’omonimo allenatore Campione d’Italia con la Lazio nel ’74, dal nonno ha ereditato la stoffa del campione. Si è, infatti, laureato in Economia e Commercio, conseguendo pochi giorni fa anche il “Premio di Laurea Carlo Federico Benedizione”. Carlo Federico Benedizione è stato un brillante laureato Luiss in Giurisprudenza, grande appassionato di sport e profondo cultore dei valori di coraggio, dedizione e rispetto che esso comporta. La sua famiglia, composta da Alumni Luiss, ha voluto onorarne la memoria istituendo un riconoscimento annuale da assegnare alle migliori tesi sullo sport in ambito economico, giuridico o politico sociale. Tommaso è stato uno dei premiati grazie alla sua tesi dal titolo “Football leagues and participating clubs: the research of the optimal balance between global competitiveness and individual profits”.
Capitano di Calcio Eccellenza e tra i dottori che hanno ricevuto il premio di laurea: sfati il mito che si può eccellere solo in un campo. Qual è il tuo segreto?
Dal mio punto di vista è assolutamente possibile eccellere in più ambiti, soprattutto in un ambiente in cui questo che ti agevola a farlo. La Luiss è la prima Università in Italia a dare importanza sia agli studi accademici che alle attività sportive, promuovendo la Dual Career. In molti licei italiani purtroppo ciò non avviene e i ragazzi si trovano a dover compiere una scelta. I professori, ad esempio, non capiscono gli sforzi che gli studenti sportivi compiono e i benefici che ne traggono. Certo è che lo sport non deve annullare lo studio, ma devono andare di pari passo. Anzi, lo sport può contribuire a migliorare l’apprendimento, dato che rappresenta un importante valvola di sfogo. È sbagliato togliere qualcosa ad uno dei due ambiti a prescindere.
In che modo ha inciso la Luiss nel tuo percorso?
Grazie alla Luiss e ad alcuni ragazzi che prima di me hanno fatto questa scelta, ho potuto ricevere preziosi consigli per conseguire risultati importanti. Ci sono voluti sacrificio, dedizione, duro lavoro e l’impegno a migliorare ogni giorno. In questo lo sport aiuta, perché è uno stimolo a crescere. Devo, inoltre, ringraziare la mia famiglia, i miei genitori, gli amici e la mia ragazza che mi hanno insegnato questi valori e supportato nelle mie attività. È fondamentale circondarsi di persone sempre pronte ad aiutarti in ogni momento. Il segreto è credere in se stessi, nelle proprie capacità e cercare di migliorasi, limando i propri difetti.
L’allenatore e i tuoi compagni di squadra hanno contribuito al raggiungimento di questo traguardo?
I compagni di squadra, l’allenatore e la dirigenza sono stati di grande aiuto per la mia crescita. Con loro ogni allenamento è l’occasione per migliorarsi, ma è anche l’opportunità per stare insieme. Oltre che compagni, si diventa amici e ci si può confrontare e divagarsi dai problemi quotidiani. I ragazzi che hanno intrapreso questa carriera prima di me, mi hanno indicato la strada da percorrere, consigliandomi e facilitandomi.
Studente, calciatore e anche lavoratore. Ci racconti una tua giornata tipo? Come concili i tanti impegni?
In questo periodo di lockdown lavoro da casa e la sera vado agli allenamenti. Il momento più complicato è stato quello in cui mi sono trovato a preparare la tesi. Non è facile, lo ammetto, ma con impegno, dedizione e sacrificio è possibile riuscire a eccellere in ogni ambito.
Quale consiglio daresti a chi desidera intraprendere una carriera sportiva come la tua, senza trascurare gli studi?
Come dicevo, il consiglio che mi sento di dare è credere nelle proprie capacità, coltivarle ogni giorno e circondarsi di persone che ti vogliono bene. Se ci sono queste basi, sicuramente è più facile intraprendere questo tipo di scelte, superando difficoltà che si possono incontrare nel percorso. Anche queste sono, però, l’occasione per migliorarsi e crescere. Sono sempre fonte di riflessione e crescita.
Come ti immagini tra dieci anni?
Non sono molto bravo a immaginare il mio futuro e ipotizzare cosa potrebbe accadere. Mi piace vivere alla giornata e affrontare tutto di volta in volta, dallo studio, allo sport ai rapporti interpersonali, con passione, in modo da non avere rimpianti. Sono sicuro che, se continuerò a mettere tutto me stesso in ciò che faccio, sarò felice di quello che verrà. Tra dieci anni non so dove sarò, ma sicuramente avrò la stessa passione di oggi per quello che faccio.
Ringraziamo Tommaso, a cui facciamo i nostri complimenti per il premio ricevuto. Ad maiora!