Top Athletes, nuova sfida per Riccardo Marca: esordio nel Campionato Italiano di Wing Foil
Partito nel 2009 come un gioco durante una vacanza, il windsurf oggi è la disciplina in cui eccelle Riccardo Marca. E se non esiste un modo giusto per cavalcare un’onda, come dice il surfista Jamie O’Brien, allora non esiste nemmeno un modo giusto per controllare il vento. Lo sa bene Riccardo, che ha scelto di intraprendere una nuova sfida specializzandosi nel Wing Foil. Il primo appuntamento importante per il nostro Top Athlete sarà questo weekend, nel primo storico Campionato Italiano di questo nuovo sport, che si sta facendo largo rapidamente.
Riccardo, sei un campione di windsurf ma ti stai specializzando anche nel Wing Foil: in cosa differiscono le due discipline?
Il Wing Foil è uno sport in piena evoluzione, sia dal punto di vista tecnico delle manovre in acqua, che da quello del freestyle e delle velocità per il race. Le aziende si stanno specializzando, offrendo attrezzature ottime e in via di perfezionamento. Questa disciplina è esplosa, attirando l’interesse tra tutti i praticanti di discipline acquatiche e non.
Windsurf o King Foil: quale preferisci praticare?
Personalmente, faccio fatica a scegliere. Il giudizio varia molto in base alle condizioni del mare. È una questione tecnica: più il vento è forte e più il windsurf è divertente. In realtà, non dipende solo dall’intensità, ma anche dalla direzione in cui soffia. Se viene da terra, il Wing Foil riesce sicuramente a dare più soddisfazioni. Quest’anno, comunque, sarò coinvolto su entrambi i fronti: le gare del circuito Europeo e Mondiale di windsurf freestyle e il Campionato Italiano e Mondiale di Wing Foil, diviso in race e freestyle.
Questi sport richiedono luoghi e condizioni meteorologiche adeguati: tu dove ti alleni?
Per essere praticato, il windsurf richiede un vento abbastanza forte, il Wing Foil meno. Gli ultimi inverni li ho trascorsi tutti all’estero, per riuscire ad allenarmi: Sudafrica, Brasile, Spagna, Francia. Quest’anno, per le restrizioni dovute alla pandemia, ho scelto di restare in Sicilia, un ottimo compromesso perché mi ha consentito anche di studiare.
Tutto ciò complica l’organizzazione dei tempi: come riesci a conciliare sport e studio?
Anche per me è una cosa totalmente nuova. Quando ho cominciato, la scuola non mi permetteva di entrare nemmeno in acqua e il windsurf era solo un divertimento. Riprendere gli studi dopo sei anni di pausa non è stato semplice, poiché il cervello come il corpo necessita di allenamento. Ciò che mi ha dato la forza per trovare il giusto equilibrio sono state determinazione, motivazione e passione, che dallo sport ho traslato nello studio.
Come ti stai preparando per la prossima tappa del Wing Foil Tour? Quali obiettivi ti sei posto per questo campionato?
Essendo uno sport totalmente nuovo dal punto di vista agonistico, qui in Italia ci sono diverse organizzazioni e circuiti. Solo cinque giorni fa sono state rese note le date del campionato ufficiale di Wing Foil riconosciuto dalla FIV. Nel prossimo weekend sarò in Toscana per la prima tappa, che prevede il triangolo olimpico. Per me sarà la prima gara in assoluto di Wing Foil. Le condizioni sembrano ottime, quindi speriamo bene per questa nuova esperienza. Il campionato sarà composto da quattro date di freestyle e quattro di race. Alla fine dell’anno ci saranno tre titoli: il titolo di campione italiano race, quello di campione italiano freestyle e un titolo overall.
Il windsurf è anche uno stile di vita: quali sono i valori che lo caratterizzano?
Spesso i windsurfisti, gli amanti di Wing Foil e i surfisti vivono in modo diverso, ma siamo tutti accomunati dall’amore per il mare. Questa passione ci fa sentire parte dello stesso gruppo, insieme in spiaggia nell’attesa del vento o dell’onda giusta. La stessa passione che ci motiva e che ci fa alzare al mattino con il sorriso. In acqua siamo tutti più leggeri e spensierati.