Atletica Leggera, l’intervista doppia a Giorgia Sansa e Gerardo Lapenna
Giorgia Sansa e Gerardo Lapenna hanno scelto di intraprendere il percorso di Dual Career, che li vede impegnati sui testi universitari e sui campi di gara. Ecco cosa ci hanno raccontato della loro esperienza da studenti-atleti
Siete reduci dal meeting Indoor di Ancona: come è andata? Siete soddisfatti delle vostre performance?
Giorgia: “Erano tre anni che non gareggiavo, sono abbastanza soddisfatta della mia performance. Ho fatto tre salti: il primo era nullo, ma l’ho sentito buono, era una misura di quelle che facevo quando gareggiavo in modo continuativo”.
Gerardo: “Per me è stato un debutto molto soddisfacente ed entusiasmante, ma per quella che è la mia mentalità non bisogna mai essere appieno soddisfatti dei propri risultati. Per questo sto continuando ad allenarmi per realizzare performance sempre migliori.
L’atletica ha avuto grande slancio alle ultime Olimpiadi grazie a Tortu e Tamberi: la vostra scelta per questa disciplina è stata influenzata dai successi di Tokyo o già la praticavate?
Giorgia: “Credo sia bellissimo vedere ragazzi che sin da giovani si innamorano di uno sport e personaggi come Tortu e Tamberi non fanno che favorire l’avvicinamento dei giovani ai campi di gara. Faccio atletica da quando avevo 13 anni, grazie al mio professore di educazione fisica delle medie che me ne ha fatto innamorare. Sin da subito sono stata proiettata verso la corsa veloce e poi salto in lungo, che da sempre è stata la mia passione”. Quest’anno a Roma, dove ho cominciato la magistrale in Luiss, devo dire che ho trovato un buon equilibrio, decisamente migliore di quello trovato in precedenza”.
Gerardo: “L’atletica ha avuto risultati impressionanti Tortu e Tamberi sono stati ovviamente degli esempi per me, ma devono esserlo per ogni persona, perché hanno dimostrato che non bisogna mai mollare”.
Perché avete deciso di intraprendere questa disciplina? Come riuscite a conciliare la carriera sportiva e quella accademica?
Giorgia: “Lo sport è sempre stato una parte fondamentale della mia vita e non posso pensare di studiare soltanto. Credo che l’attività sportiva possa aiutare ad ottenere migliori performance anche nello studio. Per me è naturale conciliare le due cose, perché l’ho fatto sin da quando ero piccola: viaggiavo per le gare e portavo con me i libri di scuola”.
Gerardo: “L’organizzazione della Luiss è ottima e rende il tutto più semplice. Bisogna essere volenterosi e motivati nel potersi dedicare sia allo studio che allo sport. Lo staff del team di atletica leggera, a cominciare dall’allenatore Flavio Rambotti e dai team manager, è disponibile nel dedicarsi a noi anche in orari al di fuori degli allenamenti: questo aiuta e motiva molto”.
Adrenalina in gara e pre-esame: differenze e similitudini
Giorgia: “L’emozione che provi nello sport non si può descrivere facilmente a parole, perché ti dà una botta incredibile. Provi adrenalina, paura magari, anche quando sostieni un esame universitario, ma l’adrenalina della gara o quella di chiedere la clap prima di un lungo, con tutto lo stadio che ti guarda, è una sensazione impareggiabile che solo chi l’ha vissuta può spiegarla”.
Gerardo: “Tutto dipende dalla persona. Per quanto mi riguarda, sono molto simili e cerco di apprendere molto sia dall’adrenalina pre-gara che da quella pre-esame. Prima delle gare, ho imparato come convertire lo stress in qualcosa di molto positivo e cerco di approcciarmi così anche agli esami. C’è una coordinazione tra le due attività e da un’esperienza si impara anche per l’altra, bisogna essere bravi, da un punto di vista mentale, nel cogliere più aspetti positivi possibili”.