Serie A2, sfida impegnativa per Luiss Roma in casa
Riaffiorano vecchi fantasmi, che sembravano essere stati rinchiusi in un cassetto, per la Luiss Roma. Due quarti alla pari, poi gli avversari che prendono il largo: era il copione dei primi mesi di Serie A2 per gli universitari, nelle ultime due partite è tornata ad essere la realtà. Vince Cividale al Palazzetto dello Sport di Roma e lo fa con grande merito, controllando sempre la gara e tagliando il traguardo con il punteggio di 88 a 68.
Alla Luiss sono mancate tante cose, tra cui l’energia mentale e fisica, come se la squadra producesse il massimo sforzo per restare a contatto con gli avversari nei primi venti minuti per poi non riuscire a ripetersi all’uscita dagli spogliatoi: 2-16 il parziale nei primi cinque del terzo quarto e due punti indirizzati verso il Friuli.
Anche l’inizio di match è stato di marca ospite, 2-8 al 3’ e poi 7-13 al 7’, ma un ruggito di Sabin (chiuderà a quota 21) ad inizio secondo periodo rimette le squadre in parità (24-24 con gioco da quattro punti). L’equilibrio si protrae come in una gara di scacchi, difesa pigra e rimbalzi offensivi da una parte e dall’altra portano le due compagini al riposo lungo sul 40-41.
Anche l’inizio di match è stato di marca ospite, 2-8 al 3’ e poi 7-13 al 7’, ma un ruggito di Sabin (chiuderà a quota 21) ad inizio secondo periodo rimette le squadre in parità (24-24 con gioco da quattro punti). L’equilibrio si protrae come in una gara di scacchi, difesa pigra e rimbalzi offensivi da una parte e dall’altra portano le due compagini al riposo lungo sul 40-41.
Dopo il break, allunga Cividale con molta facilità siglando il già citato parziale: non servono i timeout di coach Paccariè a rimettere in carreggiata una Luiss che sembra avere la spia della riserva già accesa. Ci prova D’Argenzio, scintilla di questa squadra, ma oggi sembra proprio mancare il carburante (50-62 al 30’). Nell’ultimo quarto si gioca pochissimo, con gli arbitri che fischiano ogni contatto: Marangon esce per cinque falli, così come Cucci e Salvioni espulso.
Finisce con la grande festa dei tifosi ospiti, rumorosi e colorati, i 1386 locali invece abbandonano l’impianto mesti.
“Mi dispiace ma questa sera non c’è niente da salvare, a parte il pubblico presente sulle tribune del Palazzetto – ha dichiarato coach Andrea Paccariè al termine della gara-. Non siamo stati all’altezza della partita, non abbiamo fornito la prestazione corretta per una squadra che si deve salvare come la nostra: risultato e sviluppo del match emblematici. Vanno dati tanti meriti a Cividale che ha fatto una partita ottima sotto tutti i punti di vista, con grande intensità”.