2° Corso da Team Manager: il secondo modulo

  • 22 marzo 2015

2modulotmCon il secondo dei tre moduli previsti da programma, è ormai entrato nel vivo il Corso da Team Manager, organizzato dall’Associazione Sportiva LUISS e giunto alla sua seconda edizione. Anche questo weekend è stato ricco di prestigiosi professionisti, che si sono succeduti nelle aule di Via Parenzo, di fronte ad una nutrita schiera di studenti presenti.

Alessandro Vocalelli, già direttore del Corriere dello Sport ed attualmente editorialista di Repubblica, ha posto all’attenzione della platea il delicato settore della comunicazione, visto dalla prospettiva del giornalista e giudicato ancora adesso, a oltre trent’anni di distanza dall’inizio della sua carriera, “la professione più affascinante”. In mezzo a numerose inchieste anche scomode ma che ne hanno contribuito a costruirsi grande credibilità, Vocalelli ha ammesso di aver rifiutato un’offerta di un’importante società di Serie A che l’avrebbe voluto come responsabile dell’area comunicazione: “Anche con umiltà ho creduto servissero altre capacità per un ruolo dall’altra parte della barricata rispetto a quello del giornalista”. Sulle qualità di cui un team manager debba essere in possesso, nessun dubbio: “ Una grande capacità d’ascolto”.

E’ seguito un intervento, come prevedibile, affascinante e pieno di stimoli e coraggio. Quello dell’attuale segretario generale della Federazione Badminton Giovanni Esposito, già docente della Scuola dello Sport e, soprattutto, uno dei “padri” della responsabilità sociale nel mondo dello sport. “Bisogna essere innovativi in ogni progetto – ha esordito Esposito – come quello che due discipline molto lontane tra loro quali Badminton e Boxe hanno proposto ad una multinazionale, che sull’onda dell’entusiasmo ha anche cambiato il suo motto in noi siamo energia”. Da un uomo fattosi da solo e che ha salito uno alla volta gli step della carriera, arriva un messaggio non banale per chi stia per approcciarsi professionalmente al mondo dello sport. “E’ meglio partire un attimo più dal basso, perché è lì che si potrà incidere e mettere più in risalto le proprie capacità, piuttosto che iniziare già dai massimi livelli”.

Anche la giornata del sabato, iniziata molto presto, ha confermato le attese, incentrandosi prima sugli aspetti giuridici curati attentamente dal Professor Lubrano, docente di Diritto dello Sport presso la LUISS. “Una società rischia paradossalmente di incorrere in una responsabilità oggettiva anche quando un suo tesserato ha commesso degli illeciti contro di essa- ha spiegato Lubrano – ma è fondamentale che si lavori per garantire il rispetto anche di tutti i diritti degli sportivi”. Umile e appassionato, il già team manager del Siena e della Nazionale Under 21 di calcio Claudio Culini ha regalato spunti della sua lunga carriera, sottolineando come il “team manager più bravo sia quello che non si conosce, che lavora in apnea e non ha una sua platea, ma alla fine porta almeno 3/4 punti in più in classifica alla sua squadra”. Indispensabile è la conoscenza dei regolamenti, senza i quali Culini non avrebbe potuto spiegare, ad esempio, al delegato Uefa di un’Italia-Georgia del passato, che sette giocatori avrebero potuto giocare regolarmente perché ancora nell’età consentita dalla categoria. Ma soprattutto un team manager “non deve mai parlare di scelte tecniche”, pur spaziando tra varie discipline: “ i 10-12 uomini del basket da gestire sono un bicchiere d’acqua rispetto ai 50-60 del calcio”.

In conclusione, ricco di esperienze pratiche ed organizzative è stato anche l’intervento di Claudio Briganti, l’“inventore” del Jorky Ball, il calcio 2 contro 2 in una “gabbia”, nato dall’intuizione di un benzinaio che non voleva che si perdesse in strada il pallone da gioco. Il singolo torneo è così diventato un evento e il Jorky un campionato mondiale, ma c’è stato spazio anche per il suo mondo attuale, la scuola calcio AS Roma. “Ma che ci fanno sette persone a bordo campo per una partita di bambini di cinque anni? – mi ha chiesto una mamma – e io le ho risposto che ognuno aveva un ruolo specifico. Compresi il fisioterapista, uno psicologo che sta con noi quotidianamente e un preparatore dei portieri. Vogliamo dedicare a tutti la massima professionalità fin dai più piccoli, i bimbi nati nel 2010” ha spiegato Briganti.

L’appuntamento con il modulo conclusivo è previsto per il 17 e 18 Aprile. Saranno presenti, tra gli altri, il vice segretario generale del Coni e già olimpionico di Canottaggio Carlo Mornati e Andrea Scozzese, presidente dell’emergente realtà pallavolistica della Volleyrò.

Donatello Viggiano