Tennis, Chris Evert: ogni donna può diventare una campionessa

  • 13 aprile 2018

Da sempre l’AS LUISS rivolge e valorizza il talento sportivo aldilà del genere dell’atleta. In questo senso e in questo articolo tale attenzione si focalizza sulle parole e sull’esperienza sportiva e umana di Chris Event che, a quasi trent’anni dal suo ritiro, è ancora oggi la tennista con la più alta percentuale di vittorie in carriera avendo battuto ogni record e messo una firma indelebile nella storia di questo sport. Ma Chris Evert è soprattutto una donna piena di vita che lei stessa, come ha dichiarato in un’intervista a Vogue, ama suddividere in tre fasi:

“Mi sembra che la mia vita possa essere divisa in tre parti. La prima era tutta legata al tennis, alla mia carriera, al diventare la numero 1. La seconda ha riguardato la famiglia e crescere i miei tre figli. La terza parte, quella che vivo adesso, consiste nel cercare la mia pace interiore”.

Una fase dunque di grande serenità quella odierna che le permette di guardare con orgoglio alla carriera passata e di essere un esempio per le nuove generazioni in termini di tenacia, grinta, determinazione e voglia di migliorarsi ogni giorno.

In effetti, come lei stessa ha confessato: “Io non avevo nessuna particolare dote atletica, davvero. Ci sono riuscita grazie alla mia forza mentale e all’impegno”. Prerogative che le hanno permesso nel tempo e sul campo di vincere la timidezza, di avere fiducia in se stessa e di saper controllare le sue emozioni per non permettere all’avversario di sfruttare le sue debolezze. Infatti, come lei stessa afferma «Il tennis è uno sport individuale, sei là fuori, da sola. Non devi avere paura. Non devi temere, nel gioco come nella vita».

Un lascito questo di assoluta importanza per chi fa sport, e soprattutto per le donne, in quanto dimostra che il talento se non è innato, può comunque essere sviluppato, allenato e valorizzato.

«Il mio messaggio alle ragazze è proprio questo: che concentrandosi sull’obiettivo, lavorando sodo, impegnandosi a fondo senza distrazioni, tutte possono diventare campionesse».