Calcio, alla scoperta della figura dell’Arbitro…

  • 31 maggio 2018

Una realtà con la quale tutte le squadre della LUISS si confrontano abitualmente, ma di cui in pochi sanno, è la componente arbitrale. Una categoria di cui si conosce il ruolo ma non si conosce la persona. Con questo articolo proviamo a scoprire come funzioni fare l’arbitro di calcio in Promozione Laziale, campionato nel quale ben figura la nostra società.

Innanzitutto si può già notare una differenza rispetto alla passata stagione, quando la LUISS partecipava al campionato di Prima Categoria: all’epoca veniva designato un solo arbitro, mentre ad oggi nella serie superiore, sono in tre. Formano così una terna, capitanata dall’Arbitro centrale che viene supportato dai suoi Assistenti Arbitrali. I ruoli restano gli stessi per tutta la durata della stagione, mentre per ogni partita le terne vengono mischiate. Chi è Arbitro centrale non ha mai fatto l’Assistente, quest’ultimo invece ha sempre un passato da arbitro. Sia gli uni che gli altri si alternano nelle categorie Eccellenza, Promozione e Prima Categoria (solo per gli arbitri), a seconda dell’esperienza e dei risultati che ottengono quando vengono visionati dagli Osservatori Arbitrali. Quest’ ultimi inoltre non sono presenti a tutte le partite e on devono comunicare alla terna la loro presenza, se non a fine partita.

Le designazioni vengono fatte dalla Comitato Regionale Arbitri di competenza in base ai giudizi degli osservatori che valutano, mediante una relazione, la prestazione arbitrale basandosi su alcuni aspetti fondamenti, quali: atletico, tattico, tecnico, disciplinare, collaborazione e personalità. Alla luce di questi viene assegnato un voto che va dall’ 8.20 all’ 8.70. La sufficienza è pari all’8.40, tutti i voti al di sotto generalmente seguono con un turno di stop, o in categorie inferiori, mentre dall’8.50 in su segue o una gara di alta classifica o di categoria superiore. Le partite vengono inviate all’inizio della settimana, durante la quale sia Arbitri che Assistenti si allenano dalle due alle tre volte alla settimana presso i poli di allenamento sezionali, alternando così l’attività arbitrale alle loro attività di studio e lavorative.

A livello di Serie A e B infatti i rimborsi garantiscono di considerare l’attività arbitrare come un secondo lavoro, mentre per i ragazzi impegnate nelle nostre categorie non si tratta di altro che un hobby, che offre la possibilità di divertirsi, di ricevere dei rimborsi spese e la tessera FIGC che garantisce l’accesso gratuito a tutte le manifestazioni organizzate dalla FIGC. La Sezione è il fulcro di ogni arbitro, in tutto il Lazio ce ne sono 14 da Viterbo a Formia, ed è il luogo nel quale gli arbitri si riuniscono per aggiornarsi mediante lezioni tecniche e quiz tecnici regolamentari. Trattandosi di un campionato regionale, per le gare delle sopracitate categorie possono essere designati arbitri e assistenti di ognuna delle 14 Sezioni.

Nutrita è anche la rappresentanza femminile nell’AIA, con le ragazze Arbitro che dirigono le stesse competizioni dei maschi fino alla Serie D maschile per gli arbitri, mentre non sono previste limitazioni per le Assistenti. Alla fine della stagione viene stilata una classifica per ogni categoria in base ai voti ottenuti nelle varie partite. In base alla media ottenuta, i migliori 10 arbitri, 15 osservatori e 10 assistenti vengono selezionati per essere proposti alla categoria superiore. La “CAI” (Commissione Arbitri Interregionale) per gli arbitri e gli osservatori, la Serie D per gli assistenti. Iniziano così la loro avventura al livello Nazionale che un giorno potrebbe portarli a calcare i campi di Serie A dopo essere passati anche su quella della LUISS tanti anni prima.