“Get Inspired by Ettore Messina”: il coach dell’Olimpia incontra le matricole Luiss

  • 16 settembre 2020

Ieri mattina, nell’ambito della Luiss Freshers Week, le matricole dell’Ateneo hanno avuto il piacere e l’onore di ascoltare Ettore Messina, uno dei migliori coach europei di basket. L’attuale allenatore dell’Olimpia Milano ha spinto gli studenti a dare il massimo, attraverso aneddoti e racconti delle sue esperienze.

“Get Inspired by Ettore Messina”

Per chi non lo conoscesse, Messina è uno degli allenatori più titolati d’Europa: nel suo palmarès vanta ben ventotto trofei. Tra questi, quattro campionati italiani, sei campionati russi, quattro Eurolega e una Coppa delle Coppe. Ha iniziato la sua carriera da giovanissimo, a soli 16 anni, nelle giovanili del Basket Mestre, poi ha allenato Virtus Bologna, Treviso, CSKA Mosca, Real Madrid, Nazionale Italiana e Olimpia Milano. In mezzo, un’esperienza ai Los Angeles Lakers come consulente e una ai San Antonio Spurs come Assistant Coach di Gregg Popovich.

L’Individual Accountability 

Tra gli argomenti principali trattati nell’incontro virtuale con le matricole, l’Individual Accountability. Traducibile in italiano come “responsabilità individuale”, la capacità di un individuo di dare il massimo in un gruppo per il bene comune è un tema caro al coach. Secondo Messina, il basket è un’ottima metafora di Individual Accountability, perché sul parquet ogni giocatore è coinvolto sia nella fase difensiva che in quella offensiva.

Ogni cestista attacca e difende per 24 secondi. Tutti sono sempre nel vivo del gioco e ognuno deve essere concentrato per far funzionare perfettamente gli ingranaggi. Per chiarire il concetto, Messina ha raccontato un aneddoto di quando ha sostituito Popovich a San Antonio per la prima volta.

“Quando ero Lead Assistant agli Spurs, il mio compito era sostituire il coach quando lui non c’era. Capitò, proprio ad inizio stagione, che Popovich si ammalò, e dovetti sostituirlo. Arrivò il giorno della partita, eravamo sopra di qualche punto e la squadra stava anche giocando bene. Ma mi resi conto che avevo gestito male le rotazioni: in NBA, infatti, i quarti durano di più e ciò implica rotazioni diverse. Io non ero ancora abituato a quelle tempistiche e avevo fatto giocare alcuni giocatori troppo e altri poco. Così, nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo, decisi di parlarne con la squadra dicendo che avrei avuto bisogno di tempo per farci l’abitudine e che nella seconda metà di gara ci sarebbero state più rotazioni. In quegli anni agli Spurs c’era Tim Duncan, un 5 volte campione NBA, un giocatore incredibile. Quando uscimmo dagli spogliatoi, Tim venne da me e mi disse: “Coach, don’t worry. Keep doing what you’re doing, and if there is any problem with any of the teammates, I’ll take care of it”.

Praticamente, mi aveva detto che potevo stare tranquillo. Infatti, lui non solo si occupava di segnare, prendere rimbalzi e giocare bene. Tim aveva sotto controllo anche i compagni, le relazioni e gli stati d’animo. Sarebbe stato pronto a prendersi la responsabilità per far andare tutto al meglio. Questo è un grande esempio di Individual Accountability.

Messina

La metafora del grillo parlante

Un altro argomento toccato da Messina è stato quello delle motivazioni. Per rendere bene l’idea, ha utilizzato la metafora del grillo parlante. Il personaggio di Pinocchio che, impersonando la voce della coscienza, cerca di orientare il protagonista verso le scelte giuste.

“Il grillo parlante dice a Pinocchio quello che deve fare, come lo deve fare e perché lo deve fare. Però, a un certo punto della storia, il protagonista non ne può più e se ne libera. Il punto fondamentale di questo paragone è che ognuno di noi non deve aver bisogno del grillo parlante. Dobbiamo trovare dentro di noi le motivazioni per spingerci a dare il massimo. Il nostro obiettivo, nel lavoro così come nello studio, è diventare il grillo parlante di noi stessi. Dobbiamo lavorare tanto per essere sempre più autonomi e indipendenti”.

Ringraziamo il coach per la sua disponibilità, per la competenza e per aver dato alle tantissime matricole connesse degli ottimi spunti di riflessione per affrontare al meglio l’anno accademico e sportivo.

In bocca al lupo a tutti gli studenti e agli studenti-atleti Luiss!