Il capitano e Team Manager Alfonso Perrone ci svela i retroscena della squadra di Padel Luiss Capital Advisory

  • 20 marzo 2023

Alfonso Perrone è capitano della squadra Padel Luiss Capital Advisory,Team Manager e studente universitario: il suo obiettivo? Portare a livelli di eccellenza il team e creare una competizione che coinvolga tutti gli atenei, ma solo dopo aver vinto Coppa Italia e campionato di serie D.

Studente, giocatore di padel e team manager: come fai Alfonso a gestire tutti questi impegni?

Il più delle volte non è semplice, perché comunque la dinamica del team manager responsabilizza fortemente, perché si deve fare da filtro tra l’allenatore, la società e il resto dei componenti della squadra – il più delle volte possono nascere problematiche di comunicazione che il TM è chiamato a risolvere. Per quanto riguardo il ruolo di giocatore, è il più bello, perché faccio parte di una squadra e posso capire meglio le esigenze che emergono. L’essere studente è impegnativo e incastrare gli orari di allenamento con quelli delle lezioni, le date degli esami con quelle delle competizioni è complesso: di certo è un sacrificio distogliere l’attenzione dallo studio per dedicarsi all’attività sportiva e viceversa.

Con il team state per affrontare un’importante competizione: puoi spiegarci di cosa si tratta e che valore ha per la squadra?

Affronteremo a breve la Coppa Italia e la serie D. La prima ci vedrà impegnati nelle prossime settimane e vedrà la partecipazione dei nuovi arrivati nella squadra. Personalmente sarò presente in veste di capitano e dovrò fare le scelte tra chi schierare all’interno del rettangolo di gioco. Per quel che riguarda la serie D, è la competizione più importante e si cerca di coinvolgere i giocatori più preparati, anche perché siamo carichi di aspettative visto che lo scorso anno ci siamo classificati secondi nel nostro girone, perdendo solo all’ultima giornata con la prima in classifica, per altro per un infortunio di una delle nostre giocatrici. Il format delle competizioni prevede in ogni caso due o tre doppi maschili e un doppio femminile.

A che punto siete con l’assetto della squadra? Siete una delle formazioni più giovani dell’AS Luiss.

È stato definito da poco tempo in quanto ci sono da valutare tante componenti. Essendo il padel uno sport di squadra bisogna cercare una certa affinità tra le persone che si trovano a giocare insieme durante la partita: sono dinamiche che si possono comprendere solo dopo un’attenta valutazione e dopo aver provato diverse tipologie di coppie per capire quali possono essere i punti a vantaggio e svantaggio. L’essere amici fuori dal campo non sempre combacia con l’essere una buona coppia sul campo: non è garanzia di risultato. Subentrano anche fattori tecnici, come ad esempio il fatto che un giocatore possa essere prettamente di sinistra, di attacco, oppure di destra, chiamato per lo più alla costruzione del gioco. Svolge un ruolo fondamentale la caratteristica tecnica, ma anche caratteriale: chi gioca a sinistra sarà verosimilmente più impulsivo, mentre chi gioca di destra è più chiamato al ragionamento. Per quanto riguarda l’età, quest’anno siamo tendenzialmente tutti studenti di Giurisprudenza e di Economia, al terzo o quarto anno del nostro percorso di studi, ma ci sono anche componenti prossimi alla laurea o appena laureati che stanno cominciando un percorso professionale.

Siete una delle poche squadre universitarie di padel: in che modo il vostro approccio si differenzia da quello altrui?

Sappiamo di essere una delle poche squadre universitarie di padel nel panorama nazionale. Sappiamo anche di avere uno sponsor, Capital Advisory, che ha creduto molto nel nostro progetto. Siamo anche una squadra molto giovane – questo è il terzo anno di esistenza del team. Cerchiamo di portare l’innovazione in uno sport che ormai è diventato un fenomeno a livello mondiale, perché si gioca ormai ovunque ed è sempre più seguito. In Italia sta spopolando la costruzione di numerose strutture dedicate a ospitare il gioco del padel. La Luiss rappresenta un’eccellenza nell’ambito universitario, noi vogliamo fare altrettanto: portare la nostra squadra al livello più alto possibile. Ovviamente non ci confrontiamo con le altre università perché non hanno una squadra di padel; perciò, per ora ci misuriamo nelle competizioni con squadre provenienti da circoli sportivi. Il nostro auspicio è però quello di fare da apripista e vedere anche altre realtà universitarie conformarsi a questo incipit che abbiamo dato, così da avviare una competizione solo tra atenei.