Il team Nuoto Luiss Intesa Sanpaolo eccelle ai Campionati Assoluti Nazionali: ecco cosa ci hanno raccontato i protagonisti

  • 26 aprile 2023

Sono ormai settimane che la squadra universitaria del nuoto registra ottime prestazioni in vasca, guidata dall’allenatore Emanuele Zuccalà. Ad ottenere un risultato storico sono poi il capitano Raffaele Fabiano e Lorenzo D’Angelo, tra i primi 60 migliori nei 100 metri stile libero ai recenti Campionati assoluti nazionali

Abbiamo rivolto alcune domande all’allenatore Emanuele Zuccalà, reduce da questo ennesimo successo.

Cosa significa allenare un team impegnato in prove agonistiche e composto da studenti universitari? Riesce a far conciliare gli allenamenti con le loro attività didattiche?

Allenare i ragazzi universitari è sicuramente diverso rispetto agli adolescenti, perché conducono una vita differente. I più giovani vivono a casa con la famiglia e fanno attività routinarie: scuola, studio, casa. Gli universitari sono invece più adulti e la loro esperienza accademica e la maturazione psico-fisica li rende maggiormente complessi: allenare loro è molto stimolante ed è molto complicato sotto certi aspetti. In Italia tutti gli atleti professionisti e semi-professionisti sono passati per il binomio studio e sport, ma purtroppo c’è ancora diffidenza nei loro confronti, dato che si ritiene che chi fa sport a certi livelli trascuri lo studio. In Luiss invece, e parlo per mia esperienza diretta, intendiamo creare un modello in cui il binomio studente e atleta possa essere ben visto dai professori, ma anche dalla società. Perché un ragazzo che trascorre il proprio tempo libero impegnandosi in allenamenti duri, anziché oziare, deve essere considerato con una marcia in più. Un atleta studente non è un fannullone, ma deve essere valorizzato, perché abituato allo spirito di sacrificio. Mentre ancora alcuni docenti non vedono di buon occhio un ragazzo che salta alcune lezioni per allenamenti o impegni sportivi importanti.

Si aspettava questo risultato importante ai campionati assoluti?

Ogni allenatore nella sua testa ha in mente risultati che vorrebbe che i suoi atleti raggiungessero: sicuramente partecipare ai campionati assoluti, la più importante manifestazione a livello nazionale, è un obiettivo centrato. È stata un’esperienza notevole per i ragazzi che non erano abituati a gareggiare in questo palcoscenico: è dunque servito loro dal punto di vista esperienziale e di stimoli per fare al meglio anche in futuro. Sicuramente rientra nell’ottica del lavoro che è stato svolto perché, soprattutto nel nuoto, se non c’è una predisposizione alla fatica, non è possibile ottenere risultati importanti come questo e ben figurare.

Qual è il consiglio che solitamente dà ai suoi ragazzi prima di entrare in acqua?

Non è mai lo stesso perché ogni ragazzo ha delle sue peculiarità, delle sue paure e punti di forza. Il mio obiettivo è proprio quello di far emergere i loro pregi, rassicurarli e facendoli concentrare sui miglioramenti da fare. Quello che dico a tutti è però di dare sempre il massimo e ricordarsi che la gara è con loro stessi. L’obiettivo di un allenatore è infatti tirare fuori il 100% di ogni atleta: il ragazzo deve uscire dall’acqua sentendo di aver dato il meglio di quanto può, senza farsi condizionare dagli avversari. Proprio i condizionamenti esterni possono spesso dar luogo a sensazioni errate, compromettendo la prestazione.

 

Raffaele Fabiano, capitano del team Luiss Intesa Sanpaolo, ci spiega come ha vissuto la gara e la preparazione alla competizione di Riccione.

Come sono andati questi campionati assoluti? Quali risultati ha ottenuto la Luiss?

Siamo stati fuori dal 14 aprile per tutto il week end e posso dire che è stata un’esperienza unica e indimenticabile, dal punto di vista sportivo la migliore e più soddisfacente della mia vita. Possiamo ritenerci soddisfatti, siamo partiti in due e abbiamo gareggiato nella disciplina regina, nei 100 stile libero, e ci siamo classificati tra i primi 60 in Italia: risultato molto importante considerando che nessuno in precedenza era riuscito a raggiungere questo livello nella storia del team Luiss Intesa Sanpaolo.

Come ha vissuto questo importante impegno la squadra? Che atmosfera si respirava in spogliatoio?

Quest’anno la squadra è stata uno dei nostri punti di forza, perché ci ha sempre sostenuto e coinvolto negli allentamenti sia in acqua che in palestra. Tutti hanno percepito l’importanza dell’impegno che andavamo ad affrontare e non ci hanno mai fatto sentire soli, sia durante gli allenamenti alle sette della mattina a quelli delle nove di sera, alle paure per questo palcoscenico importante. Non ci siamo mai sentiti abbandonati e questo ha contribuito molto a raggiungere un risultato così.

Allenamenti e studio: come avete fatto a coniugare le attività?

Coniugare studio e attività sportiva è l’aspetto più difficile per un atleta, visto che abbiamo deciso di conciliare una carriera universitaria di livello e un’attività agonistica così importante e frequente. Abbiamo implicitamente scelto di fare sacrifici e rinunciare a tante altre cose, uscire, divertimento, cene fuori con amici. Sicuramente è difficile resistere ad un ritmo tale, ma ogni sacrificio viene sempre ripagato. Studiare durante le ore di viaggio, seguire le lezioni dopo gli allenamenti, sono fatiche che hanno sempre portato i loro frutti e credo che entrambi lo rifaremmo ad occhi chiusi.

 

Lorenzo D’Angelo ha partecipato insieme al capitano Raffaele Fabiano alla competizione nazionale e ha così commentato questa importante esperienza.

Per te è stata la prima volta ai campionati assoluti? Sei soddisfatto della tua prestazione?

Per me è stata la prima volta ai campionati assoluti, anche se ho partecipato ai campionati giovanili che si tengono nella stessa vasca di Riccione due settimane prima. Sono soddisfatto della mia prestazione perché sono riuscito a limare il mio record personale di quest’anno e sono riuscito ad avvicinarmi notevolmente al mio miglior tempo di sempre. Oltre a questo, la cosa più importante è che l’emozione che dà gareggiare con i migliori atleti al mondo, dato che l’Italia ha stabilito quest’anno il record del mondo nella 4×100 metri stile libero, è qualcosa di indescrivibile.

Quando nuoti a cosa pensi? Sei concentrato sulla performance o magari ripassi la lezione?

A differenza di cosa pensano quasi tutti rispetto al nuoto, se fatto a livello agonistico non è affatto uno sport noioso e monotono. Sono veramente pochi gli attimi a cui puoi stare rilassato e pensare alle lezioni o alla preparazione del prossimo esame. Sei completamente immerso in un mondo fatto di acqua, di cronometri, di indicazioni dell’allenatore, di partenze, arrivi, prove tempi: se non sei concentrato su quello che stai facendo non riesci ad andare da nessuna parte. Nonostante ciò, essendo noi studenti universitari, parlo per me, la mia priorità rimane lo studio e la nostra futura carriera: non nascondo che qualche volta la mia attenzione si dirotta su quello, anche durante gli allenamenti.

Come ti trovi con il resto del team e lo staff? Ti aiutano a conciliare sport e studio? Come?

Ho avuto subito un feeling particolare sia dentro che fuori dall’acqua con la squadra: condividendo con loro sia l’impegno sportivo che di studio, si è andato a creare un bellissimo rapporto che spero duri anche oltre il periodo universitario. Molto spesso ci ritroviamo a studiare in matroneo e abbiamo l’occasione di scherzare sull’allenamento e le gare che ci aspettano. Con l’allenatore, Emanuele Zuccalà, mi sono trovato benissimo sia a livello umano che sportivo: è un allenatore di seconda generazione, che si è staccato dalle metodologie datate per sposare allenamenti di stampo anglosassone, con allenamenti più brevi ma improntati alla tecnica, alla velocità, all’attenzione maniacale ai dettagli.

Far parte di una squadra con uno sponsor come Intesa Sanpaolo cosa significa per uno studente come te?

Sono uno studente magistrale di Finanza e di un corso che si chiama “Banca Intermediari Finanziari”; perciò, non potevo chiedere sponsor migliore di quello di Banca Intesa Sanpaolo. Spero di trovare nell’ambito lavorativo almeno la stessa competizione di quella ho vissuto negli ultimi dieci anni come atleta di livello nazionale.