Calcio: il Gran Finale
Puoi vincere una finale solo se sai che cos’è, una finale. Ma non sai cos’è una finale fin quando non ne giochi una. È il paradosso che dovrà affrontare la squadra di calcio LUISS alle 16 di domenica 21 maggio. In palio la Coppa Lazio di Prima Categoria, trofeo da contendere al Football Riano sul Campo Superga di Ciampino.
È un momento importante, la prima vera finale nella storia di questa squadra, e i ragazzi dovranno essere pronti a entrare dentro una partita diversa dalle altre, a capirla, interpretarla, farla diventare loro. Gestendo tensione ed eccitazione, dovranno imparare in fretta a muoversi in un mondo che sembra familiare, ma che cambia nei dettagli. Il modo in cui rimbalza il pallone, la consistenza degli avversari, gli sguardi dei compagni, il peso delle proprie gambe. Una finale è un luogo unico, capace di liberare energie da serbatoi segreti, dove nascono giocate di cui non ci si sapeva capaci ed errori che non avremmo mai pensato di poter commettere. Un pianeta sul quale la realtà cambia forma in un momento. Un fischio finale imminente può diventare irraggiungibile. Un pallone fino a un attimo prima incontrollabile può farsi improvvisamente docile. È un equilibrio delicato, e non appartiene a nessuno fino a che non finisce. Può scivolarti dalle mani proprio quando sei sicuro di averla in pugno e allora stringi troppo, o troppo poco. Puoi acciuffarla al volo quando sembrava esserti sfuggita definitivamente. Una finale è una magia poco raccontata, perché viene cancellata subito dal suo risultato, deformata dalla gioia o dimenticata a forza per la delusione.
Saper vincere e saper perdere sono la stessa cosa, si è pronti a fare l’uno solo se si è pronti a fare anche l’altro. Si può perdere, ma alla sconfitta non si deve pensare. Come ogni momento difficile, ha senso affrontarlo solo quando arriva, se arriva. Bisogna pensare alla vittoria, perché vincere è lo scopo principale della competizione sportiva, vincere è bello ed è bello festeggiare. E se cercate una ragione ulteriore per dare fondo a tutto il vostro talento, concentrazione, intelligenza e forza, sappiate che dare il meglio di se stessi è il modo giusto di onorare la strada fatta, in questa stagione e in quelle precedenti. Ed è una ragione che va al di là del risultato.
Vincere e perdere sono due cose che non si dimenticano, ma quello che resta più dentro, di una finale, è quello che si è saputo dare. Quanto, sollecitati dalle emozioni, spaesati da un mondo che ci sembrava di riconoscere e invece è sottilmente diverso, più intenso e definitivo, riusciremo a restare noi stessi, a scoprire noi stessi.
Per una squadra di studenti, domenica sarà davvero una grande occasione di crescita, una lezione irripetibile su cosa sia giocarsi tutto e poter portare a casa niente. Una possibilità di diventare migliori. Da una finale si esce più grandi. Più consapevoli. Va affrontata con determinazione e leggerezza. Pronti ad assaporarla, qualunque sia il sapore. Se c’è una cosa certa è che al triplice fischio saprete finalmente che cos’è. E sapere cos’è una finale rende più semplice raggiungerne un’altra. Per provarci di nuovo, o per difendere quel che si è conquistato.
Matteo Gatto – P&Co.