Lorenzo Pillot ed un possibile futuro nell’AS LUISS Calcio
Lorenzo Pillot, giovane manager della rinomata azienda Ernest & Young, dopo un periodo di allontanamento da Roma per questioni di studio e lavoro, è tornato a rivestire la maglia della AS LUISS. Quest’oggi abbiamo parlato del suo ruolo all’interno della squadra e del futuro prossimo.
Lorenzo, come mai sei voluto tornare a far parte della squadra di calcio AS LUISS?
“Per motivi di studio e di lavoro sono stato per un periodo lontano da Roma, ma dopo qualche anno la voglia di giocare è stata troppo forte e quando i dirigenti mi hanno chiesto di tornare a far parte della squadra è bastato uno sguardo e non ci ho pensato un secondo. Fortunatamente sono riuscito a riavvicinarmi a Roma e il progetto LUISS è stato sicuramente la migliore occasione per tornare a giocare a calcio. Non potevo fare scelta migliore.”
Qual è il tuo ruolo rispetto alle dinamiche interne dello spogliatoio, da “senatore” del gruppo?
“In effetti è un ruolo un po’ delicato, perché capisco che molto spesso le esigenze, le motivazioni e le esperienze accumulate possono essere diverse da compagni di squadra con 8-9 anni meno di me, ma il mio proposito è quello di trasmettere ai più giovani i valori e gli obiettivi del progetto LUISS. Ho avuto la fortuna di vivere l’esordio della squadra nei campionati federali tanti anni fa quando ancora non avremmo mai immaginato di poter raggiungere un traguardo storico come la Promozione. Mi piacerebbe far capire ai nuovi compagni della grande opportunità che abbiamo e che se vogliamo abbiamo ancora tante soddisfazioni da toglierci e nessun obiettivo può esserci precluso.”
Più di una volta ti abbiamo visto seguire la partita dalla tribuna ed incitare i compagni da lì, che emozioni si provano?
“Quest’anno in particolare abbiamo un grande gruppo e la domenica anche chi non scende in campo cerca in qualche modo di rendersi partecipe attivamente alle partite facendo sentire la propria vicinanza ai compagni di squadra. Naturalmente le emozioni che si provano in campo sono diverse, ma del resto squadre composte da più di 11 giocatori non esistono, per cui è inevitabile che qualcuno venga escluso. Il calcio è anche questo e le scelte del mister vanno rispettate, l’importante resta sempre remare tutti nella stessa direzione e lavorare per farsi trovare pronti quando chiamati in causa e sfruttare le occasioni che si hanno a disposizione.”
Come ti vedi in futuro? Vorrai fare anche tu la scelta di continuare a restare nel club dirigenziale?
“Sicuramente quando smetterò di giocare mi farebbe grande piacere continuare a far parte di questo bellissimo gruppo anche nei panni di dirigente. Le mie esperienze personali nel calcio laziale e nel mondo dello sport sono certo potranno in futuro tornare utile alla crescita del progetto LUISS.”
Tu sei giovane, ma già manager di un’importante multinazionale della consulenza. Come riesci a conciliare Sport e Lavoro?
“Ovviamente non è una cosa semplice è immediata, ma credo che la passione e con la giusta organizzazione del lavoro quotidiano ci si possa riuscire. I sacrifici naturalmente sono tanti anche perché purtroppo in Italia ci sono troppe realtà lavorative, come anche il mondo della scuola, che ostacolano la convivenza delle due attività, il che lo trovo del tutto assurdo e assolutamente arretrato se posto a confronto con gli altri paesi europei e con gli Stati Uniti. In questo la LUISS Sport Academy rappresenta un unicum in Italia ed un esempio da seguire.”